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Formazione professionale o lavoro in Germania

di Bernd Faas

Per capire l’importanza della formazione in Germania partiamo dai disoccupati. Oggi la loro percentuale è scesa sotto i 3 milioni che corrisponde ad un tasso di 6,1% secondo la statistica tedesca, 4,8% secondo quella europea. La percentuale migliore da oltre 30 anni.

Chi sono i disoccupati? Oltre la metà non ha concluso la formazione. In questo momento anche loro trovano sempre di più un lavoro. Ma è un lavoro che domani può finire. Lavori semplici con una paga bassa. Senza aver conclusa la formazione, in Germania uno rimane per sempre precario.

Come si acquisisce la formazione? In Germania ci sono due strade: o con l’apprendistato (Berufsausbildung) oppure con l’università. Per l’azienda solo la qualifica professionale oppure la laurea aprono la porta all’impiego. Chi ha fatto solo la scuola (la media tedesca finisce a 16 anni, la maturità a 18), non è formato secondo l’esigenza dell’azienda.

Naturalmente ci sono sempre anche delle aziende che non guardano solo ai titoli (p.e. nella New Economy), ma alle esperienze e alla personalità. Ma sono poche in relazione a quelle che cestinano un curriculum in assenza di una qualifica o di una laurea.

Chi va a lavorare a 18 anni (prima non è possibile), non raggiunge mai una qualifica riconosciuta. Si qualifica tramite l’esperienza lavorativa ma, diversamente che in Italia, questa forma per molte aziende tedesche viene vista come una base debole a causa della mancanza della teoria formativa.

L’azienda vede questi giovani (oppure adulti, più avanti) come sostituto temporaneo in caso di bisogno. Finita l’emergenza (trovato il personale qualificato, rientro dalla maternità, finito il super lavoro, ecc.) la persona senza formazione diventa superflua e torna ad essere un disoccupato.

Solo chi è formato può ambire a fare carriera, necessaria tra altro per avere una retribuzione buona. Voler fare carriera significa di nuovo formarsi: ci sono tante strade per aumentare il proprio valore tramite corsi professionali. Potrebbe essere anche tramite l’università, ma la via principale sono i corsi pratico-teoretici di qualche mese, come quelli di approfondimento su temi specifici, o quelli fino ad un anno del Meister professionale (tutor aziendale).

Nella Berufsausbildung (l’apprendistato) azienda e Stato investono molti soldi per la crescita del giovane. Almeno per il 25% dell’orario settimanale di 40 ore, si frequenta la scuola professionale statale (con materie professionali, tedesco, educazione civica, inglese) e in azienda il Meister insegna il mestiere. Secondo professione l’Auszubildender (cioè la persona da formare) segue fino al 50% in aula o in laboratorio.

Questo spiega perché la retribuzione vera e propria in Germania arriva dopo la conclusione dell’apprendistato, quando si fa un bel salto arrivando ad una busta paga dignitosa.

Cosa vuol dire questa realtà per un italiano in cerca di occupazione in Germania?

Caso 1: Un giovane dopo la maturità senza esperienza

Caso 1: Un giovane dopo la maturità senza esperienza

a. se vuole stare solo qualche mese, cerca un lavoro qualsiasi e si gode il periodo;

b. se vuole fare carriera professionale, deve iscriversi all’università o trovare un’azienda per l’apprendistato. In questo caso c’è però il problema che la retribuzione spesso non è sufficiente per vivere. Avendo la maturità con buoni voti, potrebbe accorciare il periodo di apprendistato di 6 – 12 mesi.

c. la carriera basata sulla qualifica professionale può anche essere avviata in un secondo momento perché è sempre possibile frequentare corsi di formazione in parallelo col lavoro tramite le camere di commercio o dell’artigianato. Il percorso richiede logicamente più tempo, cioè 4 anni circa.

Caso 2: Un giovane con una qualifica professionale ma senza esperienza

Caso 2: Un giovane con una qualifica professionale ma senza esperienza

a. se vuole stare solo qualche mese, cerca un lavoro qualsiasi e si gode il periodo

b. se vuole fare carriera professionale, deve trovare un’azienda per l’apprendistato. Avendo già una qualifica, tante aziende lo prendono volentieri. In questo caso c’è però il problema che la retribuzione spesso non è sufficiente per vivere. Avendo già una qualifica con buoni voti, potrebbe accorciare il periodo di apprendistato di 6 – 12 mesi.

c. la carriera basata sulla qualifica professionale può anche essere avviata in un secondo momento perché è sempre possibile frequentare corsi di formazione in parallelo col lavoro tramite le camera di commercio o dell’artigianato. Il percorso richiede logicamente più tempo, cioè 4 anni circa.

Caso 3: Neolaureato

Caso 3: Neolaureato

a. se vuole stare solo qualche mese, cerca un lavoro qualsiasi e si gode il periodo

b. si candida come neolaureato, cioè personale qualificato, sottolineando le conoscenze teoretico-pratiche acquisite e inerenti alla laurea.

c. si candida per un programma Trainee delle grandi aziende, che potrebbe essere tradotto con “alto apprendistato”. Con una durata da 12 a 24 mesi riceve, oltre ad un buono stipendio, una formazione a 360 gradi che gli facilita in seguito un lavoro a tempo indeterminato, nell’azienda stessa oppure in un’altra.

d. l’apprendistato è funzionale solo nel caso di una laurea “debole” come quella delle lingue o della comunicazione perché si rischia di rimanere precario a lungo. Meglio affrontare un apprendistato di 2 anni per mettersi in linea con i requisiti dell’azienda.

Caso 4: Lavoratore con esperienza

Caso 4: Lavoratore con esperienza

Sapendo dell’atteggiamento di selezione da parte delle aziende, si candida con un bagaglio forte di competenze teoretico-pratiche acquisito tramite il lavoro. L’azienda deve essere convinta che nonostante l’assenza della formazione secondo lo standard tedesco, la qualifica a svolgere il lavoro previsto è presente. Per questo nel curriculum si usano il più possibile le certificazioni e le referenze, oltre ad una descrizione dettagliata delle mansioni svolte.  

Viel Glück!